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AVEZZANO ................................................................................................................

Avezzano (Avezzanë in dialetto abruzzese) è un comune italiano di circa 42 500 abitanti in provincia dell'Aquila in Abruzzo, elevato a città con decreto del presidente della Repubblica.È il secondo comune più popoloso della provincia e il sesto della regione. Documentata come centro urbano esistente già nel IX secolo (anno 866) la città col tempo è diventata il capoluogo della Marsica, di cui è il comune più grande.

 

Sorge a nord-ovest della piana del Fucino. È dominata, a nord, dal monte Velino e ad ovest dal monte Salviano. Ad est il territorio comunale si estende verso le frazioni di San Pelino e Paterno. È situata tra i 695 metri s.l.m. del settore urbano e i 740 della zona nord. Il sistema urbano della vecchia città ruota attorno al castello Orsini, il terreno su cui poggia è in lieve declivio con salita in direzione nord-nord ovest. È considerata "città territorio" della Marsica, subregione abruzzese che comprende 37 comuni, per un totale di circa 134.000 abitanti. Per quanto riguarda il rischio sismico, Avezzano è classificata nella zona 1, ovvero ad alta sismicità.

 

Per la sua posizione geografica, adagiata com'è presso l'ex alveo del Fucino e circondata da imponenti rilievi, Avezzano è caratterizzata da un clima montano mediterraneo. In base alle medie climatiche ufficiali relative al periodo 1951-2000 pubblicate dall'agenzia regionale ARSSA  e alle medie climatiche ufficiali relative al trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta sui +2,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, sui +20,5 °C. In estate talvolta si superano i 30 °C ma, con un tasso di umidità contenuto e relativa ventilazione. Di seguito è riportata la tabella riassuntiva dei principali dati meteorologici riferiti ad Avezzano.

 

Per descrivere la storia di Avezzano, come per tutti i comuni, si parte dalle sue origini.

Le prime testimonianze della presenza di cacciatori nel Paleolitico superiore e dello stanziamento a carattere continuativo delle popolazioni, circa 18-14.000 anni fa, si hanno con una serie di testimonianze. La più vicina è quella della grotta di Ciccio Felice, alle pendici del monte Salviano. Si tratta di un insediamento preistorico individuato nei pressi della via Circonfucense, in corrispondenza di strada 6 del Fucino. Nel periodo italico, dall'età del ferro, in questi luoghi stanzieranno i Marsi. Dal momento della sua costituzione il popolo sarà cantato e celebrato in tutte le epoche come uno dei progenitori e al contempo uno dei figli prediletti dell'Italia.

 

Il destino dei Marsi incrocia quello di Roma a cominciare dal 300 a.C., quando Tito Livio scrive di alcune schiere marse alleate con i Sanniti, impegnati a contrastare la spinta espansionistica di Roma. In seguito benché fedeli alleati dei romani furono esclusi dai diritti di cittadinanza e dall'assegnazione dell'ager publicus. La guerra sociale, detta anche "guerra Italia" o "guerra Marsica", è inevitabile. Il condottiero Quinto Poppedio Silone, strenuo fautore dei diritti delle popolazioni italiche, ottenne numerosi successi. Al termine della guerra ai Marsi fu riconosciuta l'agognata cittadinanza che accelerò il processo di romanizzazione del popolo. Quando l'imperatore Augusto divise l'Italia in undici regioni, essi furono assegnati alla Samnium Regio.

 

Nel 41 d.C. hanno inizio i lavori finalizzati alla bonifica del lago Fucino, un'opera che è considerata tra le più grandiose imprese idrauliche. Il lago veniva adorato come un dio dai Marsi, e da essi temuto come un mostro, per l'impetuosità delle sue acque. Lungo le sue rive, circa trentamila uomini, si affanneranno intenti al parziale prosciugamento del lago attraverso lo scavo di un emissario che doveva far defluire le acque nel Liri. L'opera troverà la sua realizzazione nel 52 d.C., dapprima con l'imperatore Claudio, in seguito, grazie ad opere manutentive, con Traiano e con Adriano. Con la caduta dell'impero romano e l'assenza di opere di manutenzione, molto probabilmente insieme agli effetti di un disastroso terremoto avvenuto nel 508 d.C., la portata del lago tornò ai livelli precedenti.

 

Nel Medioevo, con l'abolizione delle regioni augustee, furono create 17 "province" e la Marsica fu inserita nella tredicesima: la Valeria, catalogata nell'ordinamento ecclesiale con il nome di Marsia. La Marsica subì, soprattutto da parte degli eserciti stranieri dei Goti, ma anche dei Bizantini, dei Borgognoni e degli Alemanni, saccheggi e violenze di ogni genere che portarono carestia e devastazioni. Nel 591 la Marsica passò sotto il controllo di Ariulfo, secondo Duca di Spoleto. Nacque la Gastaldia dei Marsi, un gastaldato quasi del tutto autonomo retto da un gastaldius marsorum. Carlo Magno, dopo la metà del 700, donò la Gastaldia dei Marsi e tutte le terre del Ducato di Spoleto allo Stato Pontificio. Ai gastaldi si sostituiranno i primi rappresentanti della famiglia Berardi. Ebbe origine così la Contea dei Marsi. Nel basso medioevo la vittoria di Carlo I d'Angiò determinò la distruzione di Albe e del nucleo di Pietraquaria i cui abitanti avevano incautamente tifato a favore di Corradino di Svevia. Tra la fine del duecento e la prima metà del trecento ha avuto termine il processo aggregativo che vide i vari villaggi adiacenti confluire in Avezzano. La città fu feudo dei Conti dei Marsi, dei Normanni e per un certo periodo degli Svevi.

 

Il XV secolo fu teatro delle lotte tra le famiglie romane degli Orsini e dei Colonna. Nel 1441 Giovanni Antonio Orsini è signore di Avezzano e conte di Albe e Tagliacozzo, controllando così una vasta area della Marsica occidentale. La politica guerraiola degli Orsini non era ben vista dai terrazzani della contea di Albe. Gentile Virginio Orsini trasformò il vecchio castello angioino di Avezzano in una moderna ed efficiente rocca rinascimentale, conformandola ai nuovi criteri dell'architettura militare e inglobando i resti della preesistente torre medievale. Sul portale del castello, ancora presente e ben visibile, fece installare l'iscrizione “seditiosis exitium” (a sterminio dei sediziosi), con l'obiettivo di intimidire e controllare agricoltori e pescatori della città che apertamente parteggiavano per i Colonna. Il rifacimento del castello Orsini fu certamente opera dell'architetto Francesco di Giorgio Martini. Fino agli ultimi anni del XV secolo gli Orsini, dopo una lunga serie di scontri con la famiglia rivale, mantenne il controllo delle contee marsicane.

 

Quando Alfonso d’Aragona diventò re del vastissimo regno delle Due Sicilie, la Marsica risultò divisa in due contee. Quella di Celano con i suoi conti, cui successero i Piccolomini, ed Albe con gli Orsini. Diversi diplomi di re Federico I di Napoli, databili dal 1496 al 1499 determinano senza dubbio, la vittoria dei Colonna sugli Orsini sul finire del medioevo. Qui la signoria dei Colonna, durata senza interruzione circa tre secoli, fu molto amata e lasciò ricordi non spiacevoli. Ad Avezzano, in particolare, in cui ebbe origine l'espressione “Popolo e Colonna”.

 

Il ducato dei Marsi all'epoca, oltre ad Avezzano, controllava numerosissime terre da Ajelli a Morrea e da Rocca di Botte ad Opi. Sul trono napoletano Giuseppe Bonaparte, appena fu possibile, promulgò la legge sull'abolizione dei feudi: era il 2 agosto 1806. Terminò, così, dopo tre secoli, la signoria dei Colonna ad Avezzano. Attuata dal Bonaparte una nuova ripartizione del regno di Napoli in province, distretti e circondari, la Marsica fu, inizialmente, suddivisa in modo non rispondente alla sua secolare unità politica e amministrativa. A ciò dovrà porre rimedio, cinque anni dopo, il successore Gioacchino Murat che il 4 maggio 1811 decreterà l'istituzione del distretto di Avezzano. La città diverrà, a tutti gli effetti, il capoluogo della Marsica. In questo periodo qui, come nel resto d'Abruzzo, si registreranno le prime vendite carbonare che, dopo le iniziali sconfitte napoleoniche, consolideranno strutture operative e ranghi.

 

In età contemporanea i movimenti carbonari saranno più che mai dinamici tanto che nel 1820 Ferdinando I si vide costretto a firmare la Costituzione (che riconosceva la provincia Marsia, in luogo all'Abruzzo ulteriore II), ritirata un anno dopo con la repressione dei moti carbonari. Il real decreto conteneva norme severissime per la repressione del brigantaggio nei territori continentali del Regno di Napoli. In quegli anni vi furono saccheggi e stragi, soprattutto, nei centri della Valle Roveto devastati dalle squadre dei reazionari che facevano base anche ad Avezzano. Solo dopo la sconfitta subita sul valico molisano del Macerone dall'esercito delle Due Sicilie ad opera dei piemontesi, Vittorio Emanuele II fu proclamato re in tutto il territorio dell'ex-regno napoletano e sventolò per la prima volta il tricolore d'Italia. Con l'unità d'Italia (1861) la suddivisione in province e circondari stabilita dal decreto Rattazzi fu estesa all'intera penisola. Da un punto di vista amministrativo l'istituzione della Regione Abruzzi e Molise sostituirà i tre Abruzzi (Ultra I, Ultra II e Citra) e si avrà la nascita del Circondario di Avezzano.

 

Tra la seconda metà del '800 e la prima del secolo seguente ad Avezzano accaddero due eventi molto importanti, uno voluto e uno indesiderato e tragico.

Nel 1878 Ad opera del banchiere Alessandro Torlonia, nella seconda metà del 1800, fu definitivamente prosciugato il lago Fucino che aveva una superficie di oltre 14.000 ettari, terzo d'Italia per estensione. L'opera, considerata colossale, richiese decenni di lavoro per maestranze e tecnici. Fu ripreso lo stesso progetto di 18 secoli prima, ristrutturando ed ampliando l'opera claudiana. Il Fucino che aveva una profondità massima nel "bacinetto" di 30 metri, defluì lentamente attraverso i cunicoli di Claudio, riversando le acque nel fiume Liri oltre lo sbocco dell'emissario a Capistrello. Ai vecchi cunicoli di Claudio, Torlonia fece aggiungere altri canali e sfiatatoi ingrandendo il collettore dell'Incile. L'ingegnere Alessandro Brisse, ultimo direttore dei lavori che iniziarono nel 1855, portò a compimento l'opera tra il 1873 e il 1877. Fu solo il 1º ottobre del 1878 che il lago Fucino fu dichiarato prosciugato. Liberata l'area dalle acque, sorse così la piana del Fucino, una fertile superficie destinata a coltivazioni agricole che fu resa lavorabile ed abitabile attraverso la costruzione di case, fattorie e strade. Oltre la strada circonfucense, che circonda per 52 km il bacino percorso da un reticolato di 46 strade per un totale di 272 km, furono realizzate la strada che collega Napoli ad Avezzano e la linea ferroviaria Roma-Avezzano.

 

Pochi decenni dopo la bonifica del Fucino e nel pieno dello sviluppo socio-economico dell'area fucense avvenne l'evento più tragico: il terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915. Fu un evento sismico di indicibile gravità. Per forza distruttiva e numero di vittime, è classificato tra i principali terremoti avvenuti in territorio italiano. Causò 30.519 morti, devastando numerosi comuni del centro Italia. 10.700 vittime (più dell'80% dei residenti) vi furono nella città di Avezzano, epicentro del sisma, che contava prima della scossa di magnitudo 7.0 e ancora dell'11º grado della scala Mercalli, circa 13.000 abitanti. La scossa fu avvertita dalla pianura padana alla Basilicata. Nel 2015, in occasione delle celebrazioni commemorative del centenario, Poste italiane ha emesso un francobollo speciale dedicato al sisma mentre l'istituto poligrafico e zecca dello Stato ha coniato la moneta con impressi i simboli della tragedia e della rinascita del territorio.

 

Alcuni giovani avezzanesi ebbero salva la vita dal terremoto perché all'alba del 13 gennaio si trovarono in stazione in attesa del treno che li avrebbe condotti alla visita di leva militare. Un'intera generazione di giovani che versò, al terremoto, un altissimo tributo venne sottoposta ad un'ulteriore prova. Sfumata la possibilità di essere esonerati, i marsicani dovettero partecipare come soldati dell'esercito alla grande guerra. Molti di loro, oltre 2.000, persero anche la vita sul fronte, lungo l'Isonzo e sul Carso, si disse, "per difendere l'onore e i ruderi". Dato il vuoto generazionale creatosi, il Governo Italiano, decise di istituire un campo di lavoro per prigionieri austro-ungarici ad Avezzano nel quartiere che poi prese il nome di "Concentramento". La città rinacque anche grazie al loro continuo lavoro in opere pubbliche.

 

Fondata, secondo la tradizione, nel I secolo da San Marco Galileo e retta nel III secolo da San Rufino e da suo figlio Cesidio, la Diocesi dei Marsi ha avuto nella sua storia due spostamenti. Il primo gennaio del 1580, con la bolla pontificia In suprema dignitatis, di Gregorio XIII, la sede vescovile venne spostata dall'antica cattedrale di Santa Sabina di San Benedetto dei Marsi a Pescina, nella cattedrale di Santa Maria delle Grazie. Il 16 gennaio 1924 con la bolla Quo aptius di papa Pio XI la cattedra venne infine trasferita ad Avezzano.

 

Durante la seconda guerra mondiale la frazione di Paterno fu soggetta ad attacchi alleati miranti a colpire i convogli militari e i depositi di bombe dei tedeschi. Dal novembre 1943 al maggio del 1944 saranno in totale 19 i bombardamenti che colpirono Avezzano. Appena ricostruita dalla devastazione del sisma, la città fu nuovamente distrutta al 70%. Ad essa verrà concessa la medaglia d'argento al merito civile. Durante il ventennio fascista, tuttavia, vi fu la risoluzione di problematiche ultradecennali: la bonifica delle aree acquitrinose del Fucino e la ricostruzione della cattedrale di Avezzano, distrutta dal terremoto del 1915.

 

Un capitolo caldo della storia di Avezzano è certamente quello della lunga ed infruttuosa lotta per l'istituzione di una Provincia dei Marsi. Già dagli anni venti del XX secolo l'avezzanese Camillo Corradini, eletto al Parlamento del Regno d'Italia, si impegnò a sostenere il progetto. Diversi e vani i tentativi portati avanti nel corso degli anni. Del 1986 la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione della provincia sottoscritta ed appoggiata da circa 53.000 marsicani e dai 37 comuni.

 

Dopo avervi descritto la storia della città di Avezzano vi mostriamo gli stemmi del comune, che si sono susseguiti nella sua storia. e un'onoreficenza (qui a fianco rappresentata) con medaglia d'argento al merito civile.

L'attuale stemma è il decimo nella storia di Avezzano. È stato riconosciuto nel 1994 dal Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.

 

Lo stemma: d'azzurro, al San Bartolomeo di carnagione, in maestà, aureolato d'oro, capelluto e barbuto di nero, mirante verso l'alto, i fianchi e parte delle gambe drappeggiati di rosso, il braccio destro alzato, la mano destra impugnante il coltello del martirio, posto in banda, con la punta all'insù, d'argento, la spalla sinistra coperta dalla pelle del Santo, al naturale, pendente fino al fianco sinistro, attraversante il drappeggio, terminante con le mani e con il viso, rovesciati, il Santo sostenuto dalla pianura diminuita, d'oro. Ornamenti esteriori da città.

Il gonfalone: drappo di giallo, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della città, le parti in metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.

 

Ora comincia la lista dei numerosi luoghi ed edifici e monumenti d'interesse religioso e civili, siti archeologici e aree naturali sparsi per tutto il comune.

 

La cattedrale dei Marsi, dedicata a San Bartolomeo, patrono di Avezzano insieme, dal 1978, alla Madonna di Pietraquaria. Il duomo voluto strenuamente da monsignor Bagnoli come simbolo del trasferimento della diocesi ad Avezzano, fu progettata dall'autore del piano regolatore della città, l'ingegnere carseolano Sebastiano Bultrini, e venne solennemente consacrata nel 1942. Fu bombardata dagli Alleati nel 1944, ma fortunatamente venne salvata dall'esplosione di una bomba dal giovanissimo Ennio Piccone che coraggiosamente entrò nella chiesa, sfilò la spoletta e disinnescò l'ordigno. La cattedrale è considerata uno dei simboli della ricostruzione di Avezzano. Posta come poderoso sfondo dell'ampia piazza Risorgimento presenta una facciata neo-rinascimentale di travertino. I tre portali sono sormontati da mosaici che raffigurano Cristo e i due protettori di Avezzano, la Madonna di Pietraquaria e San Bartolomeo, e sono collegati con altrettante navate spoglie di decorazioni, illuminate dal grande rosone e dalle vetrate della cupola; è affiancata (sul lato di via Marconi) da un alto campanile che svetta su tutta la città e che da ogni punto di essa è ben visibile. La cattedrale è inoltre dotata di un grande organo (Opus 345) costruito dalla Pontificia fabbrica d'organi Tamburini nel 1955.

 

Il santuario della Madonna di Pietraquaria, situato sul monte Salviano, devotamente ricostruito dal popolo avezzanese agli inizi dell'800 su una base del duecento. Lungo la via Crucis del monte Salviano si trova la cappella che conserva la pietra dove, una leggenda racconta che all'inizio dell'ottocento il cavallo della Madonna incise con un colpo un suo zoccolo. Maria chiese ad un pastorello sordomuto avezzanese, dopo avergli ridonato parola e udito, di invitare gli abitanti a ricostruire il santuario a Lei dedicato.

 

La chiesa di San Giovanni Decollato, di costruzione trecentesca e originariamente denominata chiesa di San Francesco, fu gestita dai francescani, insieme al connesso convento, fino al 1912, quando divenne parrocchia e passò, dunque, sotto la gestione della Diocesi dei Marsi. Quasi completamente distrutta dal sisma del 1915, venne ricostruita negli anni trenta su progetto dell'ingegner Loreto Orlandi, con l'aggiunta di un pregevole portale laterale proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria in Vico. Il risultato fu una mescolanza di stili, con la presenza di elementi decorativi barocchi all'interno e sulla facciata e il portale centrale rinascimentale. Caratteristico il campanile della chiesa. I grandi quadri del catino absidale rappresentano scene della vita del Battista e il battesimo di Cristo. Nel 2012, infine, la chiesa ha subìto un restauro totale: in particolare, è stata evidenziata l'iscrizione latina Quam terribilis est locus iste, tratta dall'Antico Testamento (Genesi, 28, 17) e posta sul frontone della facciata. La sua Confraternita è la più antica (fondata nel 1490) e, ogni anno, è impegnata con la parrocchia di San Rocco nell'organizzazione della processione del Cristo morto.

 

Vi è anche l'antico convento di Santa Maria in Vico, corrisponde approssimativamente alla contemporanea chiesetta di Sant'Antonio di Padova nei pressi del vecchio cimitero. Convento e chiesa furono fondati nel 1570 e distrutti dal terremoto del 1915. L'immagine della Madonna fu salvata dai frati cappuccini che la custodiscono nel convento di San Francesco. Il tabernacolo ligneo dei marangoni, salvatosi dalla furia del sisma è custodito nel museo centrale dell'ordine francescano a Roma. Si tratta di un prezioso esemplare di ebanisteria del settecento.

 

Altre chiese sono sparse per tutto il territorio e verranno qui di seguito elencate:

  • La chiesa e il convento di San Francesco, nel quartiere Frati, inaugurati nel 1920, mentre la chiesa fu consacrata due anni dopo.

  • La chiesa ortodossa romena di San Giuseppe.

  • La moderna chiesa di San Rocco, progettata negli anni cinquanta dall'architetto Giuseppe Zander.

  • La chiesa della Santissima Trinità, in via Garibaldi.

  • La chiesa di San Pio X, nel quartiere di Borgo Angizia.

  • La chiesa della Madonna del Passo, che è consacrata a Santa Maria Goretti nel quartiere di Borgo Pineta.

  • La moderna chiesa dello Spirito Santo, nel quartiere della Pulcina.

  • La chiesa di San Gabriele dell'Addolorata presso strada 11 del Fucino.

  • Le chiese delle frazioni di Antrosano, Caruscino, Castelnuovo, Cese, Paterno, San Pelino e delle località di Borgo Incile e Borgo Via Nuova.

 

Ora passiamo agli interessi turistici "profani".

 

Il Palazzo di Giustizia, progettato in stile neoclassico eclettico dall'architetto Luigi Gallo, edificio tra i più importanti di Avezzano, venne inaugurato nel 1930 ospitando il tribunale istituito con le leggi napoleoniche il 4 maggio del 1811 anno in cui la città fu elevata a distretto dell'Abruzzo Ulteriore Secondo. Nel 1944 fu totalmente distrutto dai bombardamenti alleati, ma nel dopoguerra venne riedificato seguendo fedelmente il progetto originario. Nel 2012, a seguito delle manovre di tagli dell'esecutivo di Mario Monti e nonostante l'impegno dei 37 sindaci marsicani per la sua salvaguardia, è stata decisa la chiusura che sarebbe dovuta esserci nel 2013 insieme ad altri trenta tribunali in tutta Italia. Tuttavia il tribunale di Avezzano ha goduto, insieme ad altri tribunali abruzzesi, di una proroga fino al settembre 2018 per le perduranti condizioni di inagibilità della sede dell'Aquila danneggiata dal sisma del 2009. Si spera ancora di riuscire a salvare la struttura giudiziaria della Marsica.

 

Il Palazzo di Città fu progettato dall'ingegner Sebastiano Bultrini e inaugurato nel 1923. Presenta uno stile ispirato alle ville toscane del quattrocento. La sala consiliare è adornata da affreschi eseguiti dal pittore Ferdinando Trabuzzi, uno dei quali raffigurante la decisa e volenterosa ricostruzione di Avezzano dopo il terremoto del 1915.

 

Con la retrostante omonima villa, il Palazzo Torlonia ha ospitato gli uffici dell'agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo in Abruzzo, ex ente Fucino. Costruito nella seconda metà dell'800 crollò completamente a causa del sisma del 1915. Il palazzo ricostruito ha perso un piano, la torre campanaria e l'orologio.

 

Totalmente rasa al suolo nel 1915 e di nuovo nel 1944, la città di Avezzano non presenta un aspetto monumentale come altre località abruzzesi. Elementi importanti sono i due portali in pietra della chiesa di San Nicola, conservati presso la nuova collocazione dell'Aia dei Musei, intitolata a "Giovanni Bozzi", insieme alla collezione dei reperti lapidei funerari di epoca romana dell'ex museo lapidario marsicano; il fontanile cinquecentesco di Marcantonio Colonna; la fontana circolare ottocentesca posta al centro di villa Torlonia, donata dai Principi Annamaria e Giulio agli avezzanesi dopo il prosciugamento del lago Fucino. Interessanti anche i resti della facciata della collegiata di San Bartolomeo e il monumento bronzeo ai caduti delle guerre di piazza Torlonia, realizzato dallo scultore neo-ellenistico Ermenegildo Luppi.

Merita attenzione la testata dell'emissario torloniano del Fucino a Borgo Incile presso il canale collettore principale, su cui svetta, imponente, la grande statua di Maria Immacolata Concezione, opera di Nicola Carnevali.

 

Il castello Orsini-Colonna di Avezzano fu voluto nel 1490 da Gentile Virginio Orsini che lo fece edificare attorno ai resti della distrutta torre medievale di Gentile da Palearia, signore di Manoppello. Dopo il completamento dei lavori di recupero attuati negli anni novanta, nel maniero è stata realizzata al piano terra la platea per lo svolgimento di convegni e spettacoli, mentre al primo piano è stata insediata la Pinacoteca d'arte moderna intitolata al professor Ernesto Pomilio.

 

Ma ora passiamo a siti archeologici e aree naturali.

 

A sud della città di Avezzano, ai piedi del monte Salviano si affacciano sulla piana del Fucino gli imponenti imbocchi dei cunicoli di Claudio. La galleria sotterranea, lunga 5.653 metri, ha una sezione variabile da 5 a 10 m² con un dislivello pari a 8.44 metri. Venne realizzata tra il 42 e il 51 d.C. in occasione dei primi tentativi di prosciugamento del lago Fucino. Nei lavori che durarono circa 11 anni furono coinvolti oltre 25.000 schiavi. Per semplificare il lavoro di perforazione e di estrazione del materiale, si scavarono 32 pozzi verticali e 6 cunicoli inclinati, dei quali rimangono ancora visibili i resti imponenti. Il parco archeologico è stato inaugurato nel giugno del 1977.

 

Contigua al centro commerciale "I Marsi" lungo la via Tiburtina Valeria è situata la grande villa romana di Avezzano, collegata alla città di Alba Fucens da un antico viale, realizzato con ghiaia e, in parte, acciottolato. Presenta un settore rustico ed un raffinato settore residenziale dove sono tornati alla luce, durante gli scavi del 2005, numerosi reperti ed anche un pregevole pavimento a mosaico con motivi figurati, tra cui, quello centrale policromo rappresentante la vittoria alata, oltre ai resti delle terme (II-III secolo d.C). Il sito è stato aperto al pubblico nel 2008.

 

La grotta di Ciccio Felice, situata alle pendici del monte Salviano, è un insediamento preistorico individuato nei pressi della strada Circonfucense, in corrispondenza di strada 6 del Fucino.

 

L'area di scavo archeologico dell'ex collegiata di San Bartolomeo posta in pieno centro urbano, nell'omonima piazza. Sono tornati alla luce resti di una preesistente struttura risalenti all'epoca imperiale e medievale;

 

L'insediamento neolitico di Paterno, situato in località pianura di Cellitto, lungo l'antica via Valeria. Rinvenuta nel 1978 grazie anche all'opera dell'Archeoclub della Marsica, la statuetta litica di Paterno oltre a diverso vasellame ceramico.

 

Monumenti funerari di Valle Solegara, tra Alba Fucens ed Antrosano. Si tratta per lo più di tombe collocate al lato dell'antica via Valeria risalenti, con ogni probabilità, tra il VII e V secolo a.C. Nella località a nord di Avezzano sono state rinvenute negli anni tracce che fanno risalire la presenza dell'uomo già in epoca protostorica.

 

Tra la vegetazione più caratteristica figurano gli alberi con funzione frangivento dimorati in filari attorno ai canali del Fucino: pioppi, carpini e cerri. Le strade di Avezzano sono adornate di alberi di ippocastani i cui frutti e fiori hanno potere antinfiammatorio. Pianta tipica di Avezzano è la salvia che ricopre il versante est del "monte sacro" agli avezzanesi, il monte Salviano. Tutte le aree montane del territorio sono ricche di varie specie di funghi, castagne e, quelle collinari, di diverse varietà di tartufi, asparagi e piante da frutto.

 

La riserva naturale del monte Salviano, già parco periurbano, è stata istituita il 23 dicembre del 1999. Comprende un'area di circa 722 ettari ed è inserita nel mosaico delle aree protette abruzzesi. Ha l'obiettivo di tutelare e valorizzare le risorse ambientali consentendo agli uomini di vivere in armonia con la natura. È frequentata soprattutto per attività sportive e religiose. Nell'ex bar in pietra, non distante dal santuario della Madonna di Pietraquaria, è stato aperto il centro culturale "La casa del Pellegrino", in cui si svolgono conferenze a tema e si discute di problematiche, esigenze e proposte ambientali. Sul valico, a quota 900 metri slm, è posta un'opera ispirata alla creazione della vita intitolata "Teatro della Germinazione" dello scultore Pietro Cascella. Da lì parte un percorso panoramico che sale lungo l'antica "via dei Marsi", un antico percorso già esistente in epoca preromana. Un sentiero nel cuore della riserva è stato intitolato dal gruppo Scouts di Avezzano a lord Baden Powell. Non distante svetta il "Crocione", un gigante di legno posto tra gli alberi secolari, nel lontano 1902. Nel maggio del 2006, con la benedizione, si è conclusa una lunga e articolata fase di restauro. Lo scoiattolo è il simbolo della riserva naturale.

 

La piazza Torlonia si trova su un'area pianeggiante a pianta triangolare tra via Roma e piazza della Repubblica. Anticamente gli avezzanesi vi mettevano il grano a seccare. Il parco (chiamato semplicemente piazza Torlonia) venne ornato di alberi e siepi e dotato di una fontana circolare dai Torlonia nella fine dell'800, in dono alla città. I cittadini ricambiarono facendo erigere, nell'area sud del parco, un busto bronzeo del principe Alessandro Torlonia. Qui, all'indomani del sisma del 13 gennaio 1915, si rifugiarono i pochi sopravvissuti.

 

Villa Torlonia, chiamata anche parco Arssa, avendo ospitato gli uffici dell'agenzia regionale per lo sviluppo dei servizi agricoli e per distinguerla dall'adiacente piazza Torlonia. Di pianta rettangolare si estende per vari ettari e comprende spazi espositivi, la sala convegni "Antonio Picchi", gli ex granai, una neviera e il museo della civiltà contadina e pastorale, presso il caratteristico padiglione Torlonia, impropriamente detto "casino di caccia", struttura lignea edificata nel 1891. Nel 2015 la Regione Abruzzo ha conferito la gestione della villa e di tutte le pertinenze al comune di Avezzano. Era stato il principe Alessandro Torlonia a concedere il palazzo di famiglia, simbolo di potere, al comune nel 1950, e per motivi personali, nel 1978 all'ente Fucino, prima, ed alla Regione Abruzzo, poi.

 

Realizzata a Borgo Pineta, durante la prima guerra mondiale, dagli austro-ungarici detenuti nel campo di concentramento (gli stessi che furono impegnati nel rimboschimento del vicino monte Salviano), con lo scopo di proteggere Avezzano dai venti invernali provenienti dal monte Velino. La vegetazione della pineta consiste esclusivamente in sempreverdi di medio-alto fusto. All'interno sono presenti importanti e frequentati impianti sportivi, nonché un percorso lungo due km, organizzato con attrezzi per l'esercizio fisico guidato.

 

Nata con le tipiche caratteristiche di città-giardino, Avezzano è per eccellenza la città abruzzese dei lunghi viali alberati, tra cui quelli del centro: via Corradini, via Cataldi, via Marconi e via Sauro (che delineano piazza Risorgimento), corso della Libertà, via Bagnoli, via Valerii, via Pagani, via Annamaria Torlonia e via Giuseppe Mazzini.
 

Conclusi i lunghi paragrafi dedicati a tutti gli interessi della città capoluogo pensiamo ora a informazioni più sociali di Avezzano.

 

Inanzitutto bisogna dire che i dati ISTAT al 1º gennaio 2015 hanno rilevato una popolazione straniera residente pari a 3.445 persone, rappresentante l'8,1% della popolazione residente ad Avezzano. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono:

Romania: 1.134 - (32,92% del totale)

Marocco: 873 - (25,34%)

Albania: 265 - (7,69%)

Ucraina: 265 - (7,69%)

Pakistan: 121 - (3,51%)

Bulgaria: 101 - (2,93%)

Polonia: 94 - (2,73%)

Cina: 72 - (2,09%)

 

Il dialetto parlato ad Avezzano e nel suo circondario, incluso nell'area Abruzzese occidentale del sistema dei dialetti meridionali intermedi, presenta, a tratti, una somiglianza con il napoletano. Ciò a causa degli scambi economici documentati tra le città durante il Regno di Napoli attraverso la via per Sora e Cassino (es. giovane ad Avezzano: vajiule, a Napoli: guaglione). Foneticamente vicino a quello dell'area fucense della Marsica e dei paesi del Parco nazionale d'Abruzzo, il dialetto si estende a settentrione fino all'altopiano delle Rocche.

 

Le date di feste tradizionali e folcloristiche sono:

  • 25-27 aprile: festa patronale in onore della Madonna di Pietraquaria. Il 25 aprile si tengono la fiera, con centinaia gli espositori e diverse onlus lungo le strade della città, e il tradizionale mercatino dell'antiquariato. La sera del 26 aprile vengono accesi in tutti i quartieri della città i cosiddetti "focaracci", fuochi devozionali (sul modello dei fuochi di Beltane). La festa è un'occasione per rincontrare gli emigranti che tornano ad Avezzano da ogni dove. Il giorno successivo la statua della Vergine viene portata in processione dal santuario alla cattedrale dei Marsi scendendo lungo il sentiero della via Crucis e per le strade della città. Ogni 25 anni, invece, viene portato in processione, a spalla, il grande quadro raffigurante la Madonna.

  • 24 agosto: festa patronale di San Bartolomeo Apostolo. Nei giorni precedenti la festa si celebra il triduo di preparazione alla processione ed alla festa.

  • 4 ottobre: festa di San Francesco d'Assisi con processione nel quartiere Frati.

  • 26 dicembre: fiera di Santo Stefano. Importante appuntamento fieristico che fa registrare ogni anno migliaia di visitatori che giungono ad Avezzano. Centinaia di stand presentano prodotti di ogni genere e i prodotti tipici locali.

 

Ogni anno il quotidiano economico Il Sole 24 Ore effettua uno studio sulla e sulla vivibilità e la qualità della vita delle 110 province italiane, confrontando una serie di dati statistici riguardanti il tenore di vita, i servizi e l'ambiente, affari e lavoro, l'ordine pubblico, la popolazione e il tempo libero. La provincia dell'Aquila è posta al 77º posto. Nel rapporto realizzato dall'Università La Sapienza di Roma per la rivista specializzata Italia Oggi, invece, è classificata al 71º posto sul totale delle 110 province italiane. Nel 21º rapporto "Ecosistema urbano" di Legambiente la provincia è posta al 22º posto sul totale di 104 province analizzate (escluse 6 tra le ultime istituite. Di seguito sono riportati gli ultimi rating della provincia dell'Aquila.

 

Ora si passa all'istruzione e cultura!

 

L'investimento nelle strutture scolastiche ha prodotto importanti effetti: in provincia, il distretto scolastico di Avezzano vanta la più consistente popolazione studentesca. Tra le scuole più frequentate: il liceo scientifico "Vitruvio Pollione", il liceo classico "Alessandro Torlonia", l'istituto "Benedetto Croce" che comprende i licei linguistico, delle scienze umane ed economico-sociale, l'istituto professionale per l'agricoltura "Arrigo Serpieri", l'istituto statale d'arte "Vincenzo Bellisario", l'istituto tecnico per geometri "Leon Battista Alberti", l'istituto di istruzione superiore "Ettore Majorana", l'istituto tecnico commerciale "Galileo Galilei" e l'istituto scolastico paritario cattolico "Sacro Cuore".

La sede distaccata della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Teramo è situata in via Sandro Pertini alle porte della città. Il corso di laurea, fortemente voluto da tutti i sindaci del territorio, è in piena attività dal primo ottobre del 2004.

La città è sede, da anni, di alcuni corsi della facoltà di scienze infermieristiche e fisioterapia dell'Università dell'Aquila ed ha ospitato per pochi mesi, sul finire dell'anno accademico 2008-2009, alcune facoltà aquilane a causa della momentanea inagibilità delle sedi principali dovuta al sisma del 2009. Per l'identico motivo nel maggio 2009, presso la scuola media Vivenza, è stato dislocato per pochi mesi il conservatorio Alfredo Casella. Dal 2012, invece, si tengono alcuni corsi pre-accademici grazie ad una convenzione tra conservatorio di musica ed associazione "Jazz on".

Polo della ricerca ad Avezzano è il CRAB. Si tratta di un consorzio no profit, a totale partecipazione pubblica, creato per incentivare la cooperazione fra ricerca e industria nonché per promuovere e supportare le Piccole e Medie Imprese nell'innovazione di processo e di prodotto del comparto agro-industriale, produzione di microrganismi/starters, alta formazione.

La città ha una ricca biblioteca comunale con un fondo di 20.000 volumi, tra cui la donazione dell'avvocato Rolando Spina di 8.000 opere. La sede si trova in via Gabriele D'Annunzio. Un'altra grande biblioteca è situata presso l'agenzia regionale di promozione culturale in via Cavalieri di Vittorio Veneto. La fondazione "Bruno Cassinelli" si trova in via Corradini, mentre l'Archivio di Stato, sezione di Avezzano, nel palazzo Torlonia. Gli altri archivi storici sono l'ASCA, sul ponte di via Giovanni Pagani, e l'archivio diocesano dei Marsi in corso della Libertà.

Avezzano possiede pure tre musei:

  • L'Aia dei Musei: museo lapidario e museo del Fucino (sede via Nuova);

  • Mostra della Civiltà Contadina e Pastorale (presso il parco e il padiglione Torlonia);

  • Pinacoteca d'arte moderna (in fase di riallestimento espositivo).

 

La città è dotata di alcune sale per conferenze e appuntamenti culturali: l'agenzia di promozione culturale della Regione Abruzzo, fornita di biblioteca ed auditorium; la sala conferenze del castello Orsini-Colonna; la sala conferenze "Antonio Picchi" dell'ex Arssa in piazza Torlonia; la sala consiliare e la sala conferenze del municipio in piazza della Repubblica; la sala conferenze del seminario diocesano in via Mons. Bagnoli.

Il teatro ha sempre avuto un ruolo importante nelle attività culturali cittadine: nel 600 e nel 700 gli spettacoli andavano in scena nei sotterranei del castello Orsini-Colonna, in un piccolo teatro messo a disposizione dai Colonna. Dalla seconda metà dell'800 e fino al terremoto del 1915 si svolgevano, invece, nel teatro "Ruggeri", in via San Francesco. L'attività teatrale riprese negli anni venti e fino agli anni novanta nel cinema teatro "Impero" in via Garibaldi. Con alterne vicende, dal 1994 al 2005, l'attività teatrale si è svolta presso il ristrutturato castello Orsini-Colonna. Nel maggio 2006 è stato inaugurato il nuovo teatro dei Marsi. Nella moderna struttura, una delle più grandi in Abruzzo con i suoi 800 posti a sedere, è ripresa a pieno ritmo l'attività teatrale bruscamente interrotta a causa del terremoto del 1915 e proseguita in sedi temporanee per tutto il XX secolo. L'interesse di avezzanesi e marsicani per l'attività teatrale trova l'appoggio nelle più importanti compagnie cittadine, tra cui il Teatro Lanciavicchio e il Teatro dei Colori. Diverse le associazioni amatoriali e dialettali in attività. Le prime sorte in città sono state Je Furne de Zefferine, Je concentraménte, e le Tre Conche. Sono presenti nel territorio numerose associazioni corali che spaziano dalla musica sacra alla polifonica, ed altre organizzazioni culturali che si occupano di valorizzare tutti i generi musicali.

 

Avezzano non è solamente luoghi luoghi storici, istruzione e cultura, è pure media. Ad Avezzano vi sono stazioni radio: Radio Antenna Futura, Radio Luna, Radio Monte Velino, Radio Stella;  un quotidiano 'Il Centro' (con sede a Pescara) e alcune riviste: Il Velino, Marsica Tuttosport, Periscopio, Spario, Terre Marsicane; concludendo con tre canali televisivi: Antenna 2, Atv7 e Telesirio.

 

Piccole note da aggiungere:

  1. ad Avezzano sono state girate nel 1979 alcune scene del film Fontamara del regista Carlo Lizzani con Michele Placido protagonista, tratto dall'omonimo romanzo di Ignazio Silone;

  2. Nel 2014 alcune scene del film Storie sospese del regista Stefano Chiantini sono state girate nella frazione di San Pelino.

  3. Al Teatro dei Marsi, ad aprile, si svolge ogni anno il "Festival della canzone Città di Avezzano". Una delle più importanti passerelle televisive nazionali per interpreti, cantautori e gruppi musicali, giunta oltre le venti edizioni. Organizzatore e direttore artistico è Luca Di Nicola. Gli artisti concorrono con brani inediti e sono accompagnati dall'orchestra. Il premio "Civiltà dei Marsi" è il riconoscimento che ogni anno viene assegnato ai protagonisti della cultura, della televisione, del giornalismo, della musica, del cinema, del teatro, della prosa, della danza, dell'arte e dello spettacolo.

 

Urbanisticamente ed architettonicamente Avezzano risulta una città del Novecento, in stile tardo Liberty, ricostruita dopo il terremoto del 1915. Grazie ai notevoli fondi recuperati dall'onorevole Camillo Corradini, la città fu ricostruita con il Piano Regolatore del 1916, firmato dall'ingegnere di Villa Romana di Carsoli, Sebastiano Bultrini, che immaginò una città giardino a bassa densità edilizia. Avezzano presenta due punti generatori: piazza Matteotti e la stazione ferroviaria da cui parte il tridente via Montello, via Garibaldi, corso della Libertà e piazza Castello da cui parte una raggiera di strade. L'aspetto moderno dell'urbanistica di Avezzano risulta del tutto insolita nell'Abruzzo montano: a struttura regolare, con strade frequentemente incrociate in angoli retti con maglia viaria ortogonale, essa presenta un sistema stradale dotato di marciapiedi larghi ed alberati.

 

Avezzano, oltre al comune, possiede ben nove frazioni:

 

Antrosano

adagiata sul versante meridionale del colle di Albe, sorge a nord di Avezzano. Fu costruita dagli abitanti di Albe fuggiti dalla loro città, fatta distruggere da Carlo I d'Angiò dopo la battaglia di Tagliacozzo. Il borgo divenne universitas tra il XV e il XVI secolo e tale rimase fino al 1811. In seguito passò sotto il comune di Massa d'Albe, prima di essere annessa al comune di Avezzano nel 1959. I residenti al 31/12/2014 sono 1002.

 

Castelnuovo dei Marsi

situato a nord di Avezzano. È incastonato tra il monte Velino ed il monte Castello. La sua origine coincide con l'epoca dell'incastellamento. Frazione di Massa d'Albe dal 1811, passò al comune di Avezzano nel 1960. La frazione è abitata da 167 persone.

 

Cese dei Marsi

il borgo probabilmente è nato dall'esigenza di alcuni pastori e contadini che, dopo vicissitudini di varia natura, pare abbiano abbandonato capanne, baracche e casolari disseminati nei piani Palentini per aggregarsi in un unico centro. Il paese, nel tempo, si è consolidato intorno all'abbazia che i benedettini avevano edificato, ristrutturando un preesistente tempio pagano, dopo aver lasciato il vecchio monastero che occupavano sul monte Cimarani.  Numero degli abitanti: 602.

 

San Pelino

3 km a est di Avezzano lungo l'antica Via Tiburtina Valeria. Sorse come vicus intorno alla villa romana appartenente a Lucio Vitellio, proconsole di Caria (Siria), circondata da ricchi frutteti e vigneti. Prese il nome da Pelino, vescovo di Brindisi martirizzato a Corfinio nel 662. Con i suoi 2033 abitanti è la frazione più popolosa del Comune di Avezzano.

 

Paterno

immediatamente contiguo a San Pelino, dista circa 5 km a est da Avezzano ed è l'ultima area urbana del comune prima di Celano. Il paese antico fu distrutto dal terremoto del 1915 e ben presto ricostruito più a valle. Nel 1938 venne edificata la chiesa intitolata a San Sebastiano. Nel 1954 abbandonò il comune di Celano per diventare definitivamente una frazione di Avezzano. Conta 1818 abitanti.

 

San Giuseppe di Caruscino

sorge a circa 3 km ad est dal centro di Avezzano, è chiamata semplicemente Caruscino. L'origine del nome è antica: deriverebbe dal latino "carex" (caricinus), ovvero carice. La borgata che conta ben 1548 abitanti è sorta solo nel 1953 come Villaggio del bracciante San Giuseppe di Caruscino per iniziativa dell'ente Fucino.

 

Pietraquaria

località di epoca medievale, ospita il convento del santuario della Madonna di Pietraquaria ed è situata nel cuore della riserva naturale guidata Monte Salviano.

 

Borgo Incile

posta 4 km a sud di Avezzano, è la frazione più meridionale del comune. Ai tempi del prosciugamento fu proprio in questo luogo che vennero convogliate le acque del Fucino per permettere che defluissero nel fiume Liri attraverso un grande canale collettore. L'emissario venne monumentalizzato con il ponte delle paratìe, su cui è posta una grande statua della Madonna dell'Immacolata Concezione. Il borgo è sorto per volontà dei contadini giunti per lavorare le terre rese coltivabili. Negli anni cinquanta del XX secolo le case rurali vennero sostituite con nuove case coloniche e, per volontà dell'ente Fucino, vennero edificate una chiesa intitolata alla Madonna di Loreto e aree di aggregazione per i giovani.

Borgo Via Nuova

si trova a sud di Avezzano. Nei locali dell'ex mattatoio comunale è stata allestita in via definitiva l'Aia dei Musei.

 

Dopo le frazioni del comune di Avezzano è corretto enunciare le sue cinque località:

  • Macerino Vecchio;

  • Nucleo Industriale;

  • Olmetto;

  • Papacqua;

  • Pozzone.

 

Passiamo ad un 'buonissimo argomento'.

 

L'antica tradizione gastronomica avezzanese era legata all'attività piscatoria del lago Fucino. Venivano cucinati i "piisci sott'aje coppe", ovvero pesci di lago (tinche, carpe, trote, anguille) puliti e riempiti di foglie di salvia, cotti sotto la brace del camino, protetti da un coppo (tegola in cotto). Dopo il prosciugamento del lago la cucina avezzanese si è radicalmente trasformata, grazie ai prodotti delle coltivazioni del Fucino, avvicinandosi alla tradizione culinaria dell'Abruzzo interno con personali interpretazioni e contributi.

Avezzano è nota per la produzione dell'eccellente varietà della Patata del Fucino, certificata IGP e per la carota dell'altopiano del Fucino che ha ottenuto il marchio europeo IGP. Gli utilizzi di questi ortaggi sono variegati.

I primi piatti si distinguono per l'uso di formati di pasta abruzzesi come i maccheroni "alla chitarra", i ravioli, le fettuccine (le cosiddette "sagnette aje sughe"), accompagnati da salse a base di pomodoro con carne di vitello o maiale. Sono usati in inverno brodi a base vegetale o di pollo. Tipico primo originario della Marsica transumante sono gli anellini "alla pecoraia", una pasta a forma di anello servita con una salsa di pomodoro e vegetali a cui si aggiunge la ricotta di pecora. Eredità della cucina povera rinascimentale sono le minestre a base di legumi e farro servite con ceci o fagioli e le "sagne ajii faciuli".

Le carni usate per cucinare sughi e secondi sono della tradizione pastorale d'Abruzzo: quindi sono usate in maggioranza le carni ovine, ma dopo la scomparsa della transumanza vi è stato un incremento di consumo di carni bovine. Ricetta tipica è la "pecora ajo cotturo", pecora cotta in un grande paiolo di rame. Non mancano, nelle sagre della Marsica, i tipici arrosticini. Dolci tipici sono le ferratelle marsicane, sfoglie dolci invernali realizzate con stampi in metallo dal disegno a rombi in rilievo.

Una menzione a parte merita il mosto cotto, bevanda servita calda dopo bollitura in una pentola di rame. Il mosto è ottenuto in genere da uva dei vitigni di Montepulciano. La bevanda richiede una preparazione attenta. Rinomata è anche la produzione di vini rossi di vite Montepulciano.

Numerose aziende agricole della piana del Fucino si distinguono per la qualità degli ortaggi. Come appena nominati, due degli ortaggi più rinomati sono la patata del Fucino e la carota dell'altopiano stesso, ma anche radicchio, insalate e ogni genere di prodotto orticolo. In Abruzzo il 25% del PIL agricolo arriva dalla conca del Fucino.

 

Oltre alla stessa agricoltura, Avezzano basa buona parte della sua economia anche sul commercio, sull'industria e, non per ultimo, sull'artigianato come la tessitura finalizzata alla realizzazione di tappeti, arazzi e coperte, oltreché il ricamo artistico. Importante è anche la produzione di mobili rustici.

 

Un ruolo molto importante riveste per la città il settore commercio, terziario tradizionale e terziario avanzato. Le grandi aree commerciali si trovano sulla via Tiburtina Valeria, tra via Roma e Cappelle dei Marsi e lungo via XX Settembre, alle porte della città. Il cosiddetto "centro commerciale naturale", invece, è costituito, per lo più, dalle attività del centro urbano. Si tratta di esercizi del commercio, del turismo e dei servizi che operano nel centro città. Ad Avezzano si svolgono due mercati: il mercoledì in piazza Risorgimento e il sabato, con un gran numero di ambulanti, lungo le strade del centro. Nella rinnovata piazza del Mercato si vendono, col sistema chilometro zero, i prodotti tipici marsicani e i prodotti biologici.

 

Sorto negli anni settanta appena fuori dalla città in direzione Luco dei Marsi, il Nucleo Industriale annovera numerosissime attività industriali e di produzione merceologica ed è il motore dell'economia della Provincia. Tra queste spiccano Micron Technology ed L-Foundry, giganti della produzione elettronica altamente specializzata. Nel fab "innovation & technology" di Avezzano lavorano 1.600 addetti. Operano, inoltre, la Tv araba, Kidco, la cartiera Burgo (Burgo group), la Fiamm, la Saes, la Presider, la Presafer e numerose altre imprese specializzate. Non distante, nella piana del Fucino, c'è il centro spaziale "Piero Fanti" di Telespazio: tra i principali operatori nei servizi satellitari che conta su una rete internazionale di centri spaziali e teleporti ed opera in tutto il mondo attraverso numerose società controllate. Quasi a collegare simbolicamente la moderna tecnologia delle comunicazioni spaziali con quella pionieristica del genio di Guglielmo Marconi, presso la sede Telespazio del Fucino è stata situata la parte rimanente (elica e timone) della poppa del panfilo "Elettra" sul quale Marconi dal 1919 sino agli anni trenta effettuò studi ed esperimenti, primo "laboratorio galleggiante" della storia. Alcuni frammenti ferrosi dello scafo sono stati fatti analizzare dalla CCIAA di Roma che ha promosso il restauro.

 

Per ultimo bisogna aggiungere che il centro fieristico di Avezzano è dislocato in un'ampia area coperta in via Einstein. Ospita fiere d'importanza nazionale di ogni genere: dall'artigianato in tutte le sue forme, all'industria e dalla tecnologia all'elettronica. Nel 2015 nell'area del nucleo industriale è stata inaugurata la "Galleria del Gusto", struttura volta a valorizzare il turismo e l'ambiente attraverso iniziative legate all'enogastronomia locale.

 

Avezzano è servita dalle autostrade A25 Roma-Torano-Pescara ed A24 Roma-L'Aquila-Teramo: la cui diramazione si trova a pochi chilometri a nord-ovest dal casello di Avezzano.

 

Le altre arterie stradali costituenti la rete principale sono la Strada statale 690 Avezzano-Sora, detta anche "Superstrada del Liri"; la Strada Statale 82 della Valle del Liri: collega Avezzano con il Basso Lazio, terminando il suo percorso ad Itri in provincia di Latina; la Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria: ha inizio a Roma, collega la capitale con Tivoli, Avezzano e Pescara; la Strada statale 578 Salto Cicolana: collega la città con Rieti.

 

La stazione della città, è servita dalle relazioni che percorrono la ferrovia Roma-Avezzano-Sulmona-Pescara, funge altresì, da località di diramazione con la linea Avezzano-Roccasecca che la collega con Sora e Cassino. Nella piccola stazione di Paterno-San Pelino, chiusa nel 1999, transitano i treni regionali tra Roma Tiburtina e Pescara,

 

È presente ad Avezzano, connesso al casello autostradale della A25, l'interporto o Centro Smistamento Merci della Marsica, infrastruttura che ospita dal 2009, a seguito del sisma dell'Aquila, la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile.

 

Avezzano è gemellato con tre paesi:

con Ayacucho, per lo sviluppo sostenibile delle aree protette periurbane;

con Belén (Argentina), per la cooperazione e l'interscambio su turismo, export e import agro-alimentare;

con Santa María (Catamarca), per la cooperazione e l'interscambio su turismo, export e import agro-alimentare.

 

In questa città si praticano sport come il calcio, il rugby, l'hockey e ne ha ospitati altri come il ciclismo, l'atletica leggera, e ne organizza altri tutti gli anni. Qui di seguito elencati.

 

La principale squadra di calcio della città è l'Avezzano calcio che milita nel campionato di serie D. Raccoglie l'eredità dell'Avezzano Calcio 1919, ricostituita nel 1998 (dopo tracollo finanziario) e nel 2009 (a seguito della cessione del titolo). Nel 1996-1997 ha militato in serie C1, massimo livello raggiunto dai biancoverdi.

 

La squadra di rugby di Avezzano nel 2006 è stata promossa per la prima volta in serie A, retrocessa l'anno seguente in serie B e nel 2011 nuovamente promossa in serie A. Primo club rugbistico in Abruzzo per numero di iscritti, l'Avezzano Rugby vanta diverse formazioni giovanili maschili e femminili. La prima squadra milita in serie B.

 

La città è sede dell'unica società di hockey su prato esistente in Abruzzo, l'Hockey Avezzano. La squadra milita nel campionato interregionale di serie B. La società presenta un buon movimento giovanile con formazioni maschili e femminili under 12 e under 14.

 

Per tre volte Avezzano è stata sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia. In tutte le occasioni la corsa ciclistica è ripartita dalla città:

1986 - 8ª tappa - Cellole > Avezzano, vinta da Franco Chioccioli;

1986 - 9ª tappa - Avezzano > Rieti, vinta da Acácio da Silva;

1988 - 7ª tappa - Campitello Matese > Avezzano, vinta da Andreas Kappes;

1988 - 8ª tappa - Avezzano > Chianciano Terme, vinta da Jean-François Bernard;

2003 - 6ª tappa - Maddaloni > Avezzano, vinta da Alessandro Petacchi;

2003 - 7ª tappa - Avezzano > Monte Terminillo, vinta da Stefano Garzelli.In diverse edizioni la corsa dei due mari, la Tirreno-Adriatico, è passata e ha fatto tappa ad Avezzano.

Per anni Avezzano ha ospitato un'importante manifestazione di atletica leggera di levatura internazionale, il "meeting Marianella", che ha visto la partecipazione di Fiona May, Fabrizio Mori, Stefano Baldini ed altri campioni olimpici e mondiali. Le prime edizioni si svolsero nel 1974, 1975 e 1976 e videro la presenza di atleti di altissimo livello. Ricordiamo Sara Simeoni che stabilì il record italiano di salto in alto, Pietro Mennea e lo statunitense Steve Williams, primatista mondiale dei cento metri. La manifestazione non si è più disputata per poi riprendere nel 1996 sotto l'egida della FIDAL. L'Usa di Avezzano promuove da decenni la regina degli sport tra i giovani della città e della Marsica. Ogni anno Avezzano ospita la mezza maratona del Fucino, gara internazionale FIDAL su strada di circa 21 km che si snoda lungo i viali dell'omonima piana. Il percorso molto suggestivo è completamente pianeggiante con un dislivello pari a zero.

 

Come ben dicevamo prima, ad Avezzano oltre a praticare dei sport ne hanno organizzati e ne organizzano tutt' oggi.

  • Pugilato - nel 2009 Avezzano ha ospitato le gare di pugilato dei XVI Giochi del Mediterraneo. La città vanta una lunga e importante tradizione pugilistica. Tanti gli atleti che hanno conquistato titoli italiani, europei e anche mondiali nelle varie categorie.

  • Sci - lo sci club Avezzano organizza dal 1965 sotto l'egida della FISI corsi di sci "prima neve" e sci alpinismo sulle stazioni sciistiche di Ovindoli, della Marsica e dell'Abruzzo montano[198].

  • Calcio a 5 - per quattro stagioni, dal 1990 al 1994, la Pro Calcetto Avezzano ha militato nel massimo campionato di serie A. Altre formazioni militano in tornei regionali.

  • Arti marziali - Avezzano vanta una grande tradizione sportiva, molti atleti si distinguono nelle varie discipline (Ju Jitsu e Judo su tutte), portando a casa riconoscimenti nazionali ed internazionali. Si sono svolti ad Avezzano, nel corso degli anni, campionati italiani sia senior che juniores.

  • Parapendio - il monte Cimarani, che sovrasta il nucleo di Pietraquaria, rientra nella mappa degli amanti del parapendio, il cui decollo è fissato a 1050 metri slm. L'area di atterraggio si trova nei piani Palentini oltre l'abitato di Cese dei Marsi[199].

  • Tennis - esistono due circoli, il circolo tennis e l'Avezzano tennis team. Gli impianti sportivi della zona nord ospitano spesso tornei di levatura nazionale ed internazionale. Numerosi i giovani impegnati nelle competizioni a squadre e individuali.

  • Scherma - dal 2013 l'Avezzano Scherma organizza corsi di avviamento per giovani e adulti tenuti da tecnici federali FIS e CONI.

  • Pallavolo - presenti in città la squadra maschile e quella femminile con buoni risultati a livello regionale e giovanile. Nei primi anni 2000 la squadra maschile ha militato in serie B1.

  • Tennis tavolo - la città vanta un buon movimento ed un'ottima tradizione.

  • Golf - il Golf club Avezzano è stato costituito nel 2012. Da allora promuove questo sport nel territorio marsicano grazie all'ausilio di maestri federali.

  • Mountain bike - con il riconoscimento da parte della Federazione Ciclistica italiana dall'agosto del 2014 è attiva la Scuola di ciclismo nazionale. La nuova realtà chiamata "Avezzano Mtb Camp School" ha sede presso il Bike Park dello stadio dei Pini.

  • Tiro con l'arco - disciplina curata in città da tre società: "Arcieri Aquila Reale", "Arcieri Arcobaleno", e "Tiro con l'Arco Marsicano" che di concerto con la FITArco organizzano spesso gare agonistiche[200].

  • Basket - la società cittadina, nata negli anni settanta, organizza corsi di basket e minibasket e partecipa ai campionati esordienti.

  • Orienteering - spesso nei dintorni di Avezzano vengono organizzati corsi e gare di orientamento sportivo. Sono quattro le specialità: corsa a piedi di orientamento, orienteering in mountain bike, orientamento con gli sci da fondo e il trail-orientamento di precisione, rivolto soprattutto ai diversamente abili.

 

Per finire il paragrafo 'sport' dobbiamo aggiungere che Avezzano è dotata di importanti strutture sportive. Lo stadio dei Marsi è situato non distante dal centro della città. A nord si trova lo stadio dei Pini con la pista di atletica leggera. Accanto c'è la palestra comunale "Marsica boxe" che è anche centro federale FPI. La contigua piscina comunale è gestita dalla Federazione Italiana Nuoto, presenta una vasca 33x21 m con pontone mobile, la vasca didattica 18x9 m, la palestra e tribune per 500 pax. Molto spesso si svolgono gare regionali e nazionali di nuoto, nuoto sincronizzato e pallanuoto.Non distanti sorgono l'area per il tiro con l'arco e i campi da tennis. Nel centro polisportivo "Rolando Appolloni" ci sono campi coperti per il tennis, un campo per il calcetto e uno per il calciotto, il velodromo (per il ciclismo su pista) e la pista di pattinaggio.Lungo l'asse di via XX settembre sorgono lo stadio del rugby e quello dell'hockey su prato. Su via Roma c'è il centro sportivo "Cesolino", dotato di campo da calcio e palestra. Tre i palazzetti dello sport presenti in città.A San Pelino c'è il campo da golf su una superficie di circa 3.000 m²[203]. Avezzano ha ospitato, nel 2009, le gare di pugilato e alcune partite di calcio dei XVI Giochi del Mediterraneo.

 

Ultima piccola nota da aggiungere sono le personalità sportive legate ad Avezzano:

  • Vito Taccone, (Avezzano, 1940 – 2007), è stato un ciclista su strada, soprannominato per le sue qualità di scalatore "Camoscio d'Abruzzo". Vinse otto tappe al Giro d'Italia e un Giro di Lombardia.

  • Bruno Jacoboni, (Avezzano, 1943), allenatore di calcio, ex calciatore di ruolo portiere.

  • Vittorio Marcelli, (Magliano dei Marsi, 1944), ex ciclista su strada, avezzanese d'adozione. È stato campione del mondo in linea tra i dilettanti nel 1968.

  • Roberto Di Nicola, (Avezzano, 1961), è un ex calciatore di ruolo attaccante.

  • Ersilio Cerone, (Avezzano, 1962), allenatore di calcio, ex calciatore di ruolo difensore.

  • Daniel Ciofani, (Avezzano, 1985), è un calciatore di ruolo attaccante.

  • Chiara Di Iulio, (Avezzano, 1985), è una pallavolista di ruolo schiacciatrice.

  • Matteo Ciofani, (Avezzano, 1988), è un calciatore di ruolo difensore.

  • Giovanbattista Venditti, (Avezzano, 1990), è un rugbista di ruolo tre quarti ala.

  • Linda Tucceri Cimini, (Avezzano, 1991), è una calciatrice di ruolo difensore.

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