top of page

Podgorica ........................................................................................

Dei 169.132 abitanti del comune, secondo il censimento del 2003 136.473 vivono nella città di Podgorica.

I restanti abitano nelle località rurali del comune. I centri di Tuzi e Golubovci sono i più importanti dopo il capoluogo.

Religione: Il 72% della popolazione è Ortodossa, il 19% è Musulmana e il 3,5% è Cattolica. Il 5,5% è di altre confessioni.

Podgorica è situata sulle rive di sei fiumi, presenta le caratteristiche di una moderna città europea. È il centro metropolitano e amministrativo del Montenegro. Guardando i suoi edifici, il visitatore potrebbe pensare che la città sia appena sorta sulle rive dei fiumi Moraca, Ribnica, Zeta, Sitnica, Mareza e Cijevna. Ma dietro la città moderna si possono riconoscere facilmente le tracce di una lunga tradizione. È sufficiente camminare lungo una via qualsiasi del centro storico, come Hercegovacka Street.

Duemila anni fa, alla foce dei fiumi Ribnica e Moraca sorgeva la città illirica e romana di Birziminium.

Nel punto in cui il fiume Zeta confluisce nel fiume Moraca si trovano i resti della splendida Duklja, un suggestivo sito archeologico.

Nel 1326 Podgorica prese il nome dalla collina Gorica, situata nella parte settentrionale della città.

Dal 1946 al 1990 venne chiamata ufficialmente Titograd.

Si può vedere una bella immagine dell’antica Podgorica visitando l’insediamento di Varos.

Esso è dominato dall’alta Sat-kula (torre dell’orologio) in pietra che funziona come un faro ed è uno dei simboli della città.

Podgorica si trova a 44 metri sul livello del mare, a soli 100 chilometri da rinomati centri costieri e dalla prestigiosa località turistica invernale di Bjelasica.

A sole due ore in auto, si può passare dallo sci d’acqua allo sci sulla neve.

Non lontano dalla città si trova il Lago di Skadar che, insieme alla soleggiata valle di Zetska, è un vero e proprio eden.

Il clima consente di ottenere vini eccellenti, come il Vranac e il Procorden, nonché l’ottimo rakija o brandy a base di uva, chiamato anche "acqua della vita".

Il toponimo Podgorica è attestato a partire dal 1326 e si riferisce alla collocazione della città ai piedi di un piccolo rilievo montuoso (Gorica).

Si tratta di un toponimo composto molto comune tra le lingue slave meridionali.L'insediamento più antico dell'area è quello di Doclea, a circa 3 chilometri dalla città, già noto ai tempi dei greci e dell'Impero Romano. L'insediamento, il cui nome è più tardo, riferendosi all'imperatore romano Diocleziano fu il centro dell'omonimo principatomedievale serbo esistito fino al XIII secolo e chiamato Duklja, Duklea o anche Zeta.

Il centro attuale invece nacque nell'XI secolo con il nome di Birziminium, successivamente chiamato in lingua slava Ribnica e soltanto dalla prima metà del XIV secolo Podgorica.

La città crebbe all'incrocio di diverse importanti vie di comunicazione favorita dalla fertilità della valle del lago di Scutari e dalla presenza dei numerosi fiumi.

Affermatisi come centro commerciale, sotto il dominio turco vi venne edificata una fortezza a difesa delle vie commerciali e degli attacchi delle tribù slave ribelli.

Nel 1864 venne riconosciuta come città appartenente al vilayet di Scutari con il nome turco di Böğürtlen.

Nel 1878 il Congresso di Berlino riconobbe l'indipendenza del Montenegro e la città vi venne integrata conoscendo un notevole sviluppo commerciale pur non essendo la capitale del paese.

Scoppiata la prima guerra mondiale tra il 1916 e il 1918 venne occupata dall'Austria-Ungheria come il resto del Montenegro. Terminato il conflitto entrò a far parte del nuovo regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi detto di Jugoslavia.

Tra le due guerre la popolazione cittadina si aggirava sulle 13.000 unità.

Durante la seconda guerra mondiale la città venne bombardata per 70 volte, venendo poi liberata il 19 dicembre 1944. A partire dal 13 luglio 1946 divenne la capitale della Repubblica Socialista del Montenegro, federata alla Jugoslavia, con il nome di Titograd, in onore del maresciallo Josip Broz Tito.Il 2 aprile 1992 riprese il nome di Podgorica (Podgorizza) e il 21 maggio 2006 divenne capitale del neocostituito Stato indipendente del Montenegro.

Lago di Scutari:Nella parte centrale del paese è situato il lago di Scutari, il più grande lago dei Balcani. Introno ad esso si estende una valle, che si prolunga verso nord ovest nella valle del fiume Zeta. Il lago, attraversato dal confine con l'Albania, cambia la superficie in base alle stagioni, dai circa 600 kmq durante la stagione piovosa si passa ai circa 370 kmq durante l’estate. I maggiori affluenti sono Moraca, Crnica , Plavnica e Rijeka Crnojevica mentre il fiume Bojana lo collega con l’Adriatico rendndolo accessibile alle piccole navi ed imbarcazioni. Il lago è alimentato da circa 50 sorgenti che, insieme ai fiumi, rendono l’acqua fresca e trasparente. Intorno al lago esiste una fitta foresta mentre una ricca vegetazione acquatica copre circa 34 kmq.

Nel lago, che è un parco nazionale, vivono circa 842 specie d’alghe, 50 specie di pesci e 270 specie di uccelli, dei quali alcuni sono molto rari come il pellicano riccio, il cormorano pigmeo e il mignattino piombato.Il lago aveva già nell’antichità una grande importanza economica, con la pesca, il commercio e l’agricoltura ed era anche il centro del regno illirico nell’età antico e di quello slavo nel Medioevo.

Sulle sue rive e selle isolette erano situate importanti città, fortezze, monasteri e chiese, i resti dei quali si trovano ancora, insieme ai pittoreschi villaggi dei pescatori.

Anche oggi la pesca di carpa e delle anguille è un’attività importante e i pesci affumicati in modo tradizionale sono una vera prelibatezza.

IL NORD OVEST:

Alla parte opposta del paese si raggiunge il confine con la Serbia e la Bosnia.

Pljevlja è la città più a nord e vale la pena arrivarci per almeno due motivi: la Moschea Husein Pasa, visitabile all’interno, con il suo incredibile tappeto del 1573 e il Monastero di Svete Trojice, ad un km dal centro, con la bella chiesa e il prezioso museo.

Dopo sessanta chilometri verso sud-ovest, s’arriva a Zabljak, centro amministrativo del Parco Nazionale Durmitor è una delle perle del Montenegro settentrionale ed è protetto dal 1952 mentre già nel 1980 è stato inserito nella lista del patrimonio naturale dell'umanità dell'UNESCO.

 

 

 

Un piccolo angolo alpino nei Balcani: le sue vette rocciose ricordano le pareti dolomitiche mentre i deliziosi laghetti di montagna che costellano il parco riportano alla mente quelli sparsi per le alte quote alpine.

Nel parco nazionale Durmitor si può campeggiare e non mancano le attività outdoor da praticare: trekking, mountain bike, rafting, canyoning, arrampicata... insomma, un paradiso sia per gli sportivi che per gli amanti della tranquillità

 

 

 

 

 

Il Crno Jezero, il Lago Nero, uno stupendo specchio d’acqua a forma di 8, raggiungibile … con il proprio automezzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche chilometro più a ovest si arriva a Pluzine: non per la città, ma per il grande Lago Piva, un bacino artificiale che ha sommerso l’antico villaggio e si snoda fra strette valli, creando panorami stupendi, fruibili sia a livello dell’acqua, che dall’alto, secondo la quota che la strada percorre.

Non si deve assolutamente perdere una visita al Monastero di Piva, isolato e mistico come deve essere un luogo di preghiera e raccoglimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le mete naturalistiche, vi consigliamo di visitare la suggestiva Grotta di Ghiaccio (Ledena Pecina), al cui interno anche in piena estate potrete trovare un paesaggio incantato di stalattiti e stalagmiti ghiacciate (attenzione all’abbigliamento quindi).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era dove adesso c’è il lago e fu smontato pietra su pietra e trasferito più su! La chiesa è completamente affrescata con dipinti del 1600.

Non lontano da Niksic, c’è il Monastero di Ostrog, uno dei più importanti siti religiosi dei Balcani, meta di pellegrinaggio da tutto il mondo per i numerosi miracoli attribuiti a San Basilio, le cui spoglie riposano nella Chiesa della Purificazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La posizione del monastero è spettacolare: con le sue mura bianche, incastrate nella roccia rossastra, domina l’intera vallata.

E’ diviso in due parti: monastero basso e monastero alto, a quota 900 metri.

Nel XVI secolo, l’allora abate Basilio fece scavare nella roccia alcune cappelle, isolate dal mondo e, per quei tempi, così in alto che pareva volessero essere più vicine a Dio.

L'aspetto attuale del monastero è frutto della ricostruzione posta in essere tra gli anni 1923-1926, dopo che un incendio aveva distrutto gran parte del complesso.

Fortunatamente il fuoco non interessò la parte dove sono site le due piccole chiese sotterranee, che da sole rappresentano la parte storico-artistica più importante dell'intero chiostro. Gli affreschi posti nella chiesa della Presentazione furono realizzati alla fine del XVII secolo mentre quelli dell'altra, dedicata alla Santa croce e posta in una grotta nei livelli più alti del monastero, sono stati realizzati poco più tardi dal maestro Radul, il quale riuscì a integrarli alla perfezione con le pareti grezze della grotta stessa. Attorno alle chiese sono poste le celle dei monaci.Il monastero ortodosso di Ostrog è uno dei più visitati nei Balcani. Credenti da ogni parte del mondo vi giungono in pellegrinaggio sia individualmente che in gruppo, rappresenta inoltre il punto di incontro di tre credi: l'ortodosso, il cattolico e il musulmano poiché anche i fedeli di questi ultimi due culti ammettono le proprietà guaritrici delle reliquie di San Basilio. Secondo i resoconti dei fedeli si sono infatti verificati alla presenza della salma del santo numerose guarigioni miracolose.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cattedrale della Resurrezione si trova a Podgorica, in Montenegro, ed è la cattedrale della metropolia del Montenegro e del Litorale.La costruzione della chiesa ortodossa della Resurrezione di Cristo a Podgorica ha avuto inizio nell'agosto del 1993, vicino alle rovine della chiesa dei Santi Apostoli, sotto la guida dell'architetto Predrag Ristic. Il 18 maggio del 1994 la nuova chiesa è stata inaugurata dal patriarca russo Alessio II e dal patriarca serbo Pavle, alla presenza di un gran numero di vescovi della chiesa ortodossa russa e della chiesa ortodossa serba.Grazie alle donazioni dei fedeli e all'assistenza finanziaria necessaria del governo del Montenegro è stato possibile completare lacripta nel 1997.Il 18 novembre 1999 è stata completata la cupola, su cui è stata posta una croce d'oro. La chiesa è stata consacrata il 7 ottobre del 2013, con la partecipazione di esponenti delle principali chiese ortodosse: il patriarca serbo Ireneo, il patriarca ecumenicoBartolomeo I, Teofilo III di Gerusalemme, il patriarca Kirill di Mosca nonché rappresentanti del mondo della politica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vladimir Vysotsky, il più grande, amato e discusso poeta, attore e bardo dell'Unione Sovietica, ha visitato il Montenegro per due volte. La prima, nel 1974, per girare il film jugo-sovietico "Единственная дорога/Okovani šoferi", la seconda durante una tournée del teatro moscovita Taganka.

Al Montenegro e ai montenegrini Vysotsky ha dedicato versi di appassionato rispetto e ammirazione.  

"Мне одного рожденья мало - Расти бы мне из двух корней... Жаль, Черногория не стала Второю родиной моей." "Peccato, in questa vita non poter vantare due radici non poter dire, 'la mia seconda patria, si chiama Montenegro".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vecchio ponte di pietra (XV secolo) alla foce del Ribnica e Moraca è sempre popolare luogo di ritrovo di amanti , luogo di ritrovo di giovani, ma anche il vecchio , che sono alla ricerca di ristoro in un ambiente naturale, piacevole nel centro del fiume durante i caldi mesi estivi, quando la temperatura è alcuni gradi inferiore in asfalto caldo città. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

c’è il ponte di Milenijum, inaugurato nel 2005 che oggi rappresenta il simbolo della capitale moderna, dove c’è una spettacolare scultura raffigurante del cantante russo Vladimir Visockilj a torso nudo, con la chitarra in mano e un teschio ai suoi piedi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la Torre dell’orologio. Il monumento risale al XVIII secolo, elemento architettonico che introduce alla parte originaria della città, la Stara Varoš. Si tratta di un monumento che è luogo d’incontro fra l’antico ed il nuovo: l’orologio della torre non è visibile dal turista che vi giungerà tramite il recente centro urbano; è infatti orientato verso le antiche dimore, dove svetta la Moschea Osmagić, la più antica della capitale, risalente al XVI secolo, che conserva i resti di un mausoleo. A destra della Torre una via pedonale vi guiderà attraverso antiche abitazioni tra cui la casa natale di un pittore autoctono: Risto Stijović (1894-1974).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo museo ha un carattere storico che conserva anche l’ambiente di palazzo.E’ fondato per prima come il Museo nel 1926. e più tardi come il Museo Nazionale la cui esposizone è principalmente di carattere commemorativo con l’accento sulla corte come una istituzione politica nata in un certo periodo di sviluppo dello Stato, e con l’accento sul suo ruolo nelle relazioni di politica estera del paese. Il museo ha decine di migliaia di elementi organizzati nelle collezioni archeologiche, etnografiche e di arte, così come collezioni di medaglie, armi, targhe, timbri, emblemi, bandiere e fotografie.Nel museo c’e’ una biblioteca con 10.000 libri rari.

 

Gastronomia:

Per cogliere l’essenza del Montenegro si devono gustare le specialità della cucina nazionale. La varietà della natura del Montenegro e la sua diversità etnografica hanno influito sulla cucina montenegrina.Sia che tu stia cenando da amici, in una vera casa del Montenegro, oppure in un ristorante, sarai sempre accolto con cordialità: i montenegrini sono attenti e generosi padroni di casa.Quando aspettano un ospite, secondo un’antica abitudine, in segno di ospitalitàspalancano la porta o il cancello. Offrono al loro ospite il cibo e le bevande migliori che hanno in casa, gli riservano il posto d’onore a tavola e fanno del loro meglio affinché il tempo trascorso nelle loro case sia il più possibile piacevole.Se conoscete qualcuno in Montenegro, potete indovinare ciò che mangia in base a dove vive. La cucina è subordinata alla montagna e varia in base a ciò che la natura offre.L’arte culinaria in Montenegro coniuga perfettamente i doni del Mediterraneo con le delizie delle montagne situate a nord.È legata alla tradizione e tuttavia aperta alla sperimentazione.Nei ristoranti troverete anche la più varia cucina europea, ma i piatti che dovete assolutamente provare sono: carne di agnello o capretto alla brace, pivski kajmak(speciale panna di latte del Piva), brodetto di mare e pesce bollito, carpa fritta e alburno affumicato.Annaffiate il tutto con vino Vranac o Krstac, gustate qualcosa di dolce come il dolce di formaggio, pesche o melone; poi nel pomeriggio rilassatevi con una birra Nikšicko e la sera ritempratevi con un brandy a base di uva, abbinato a prosciutto affumicato, formaggio caprino e pomodori.Niksic può essere trovato in ogni caffetteria di Podgorica. Il brandy è prodotto in varie tipologie. Anche a Podgorica si possono degustare molti piatti tipici, in quanto nella maggior parte dei comuni montenegrini si ha una grande influenza da parte della cucina nazionale. Poche sono le pietanze che sono specifiche di Podgorica.

Se si desidera assaporare lo spirito di Podgorica, si può provare a preparare il "popeci". Il "Popeci" è un pasto tradizionale di Podgorica, fatto di filetti di maiale ben battuto e salato. È necessario un bianco formaggio vaccino, che deve essere modellato in modo che si ottiene un impasto cremoso. Poi, il formaggio è posto al centro del filetto battuto, si arrotola e chiude il filetto da entrambi i lati. Il filetto viene poi impanato e fritto ad alta temperatura. Il "popeci" è affiancato dalla stessa quantità di maionese e panna acida, a cui si aggiunge un po 'di prezzemolo. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ingredienti (per 4 persone) Preparazione Rendete la lonza molto sottile e salatela appena, stendete il prosciutto crudo sulla carne ed aggiungete un cucchiaino di panna (oppure del formaggio tipo Gouda), iniziate ad arrotolare e ripiegate i lati come un involtino. Immergete gli involtini prima nella farina, poi nell’uovo e successivamente nel pangrattato al quale potete aggiungere anche del basilico a pezzi. Friggete in abbondante olio ma fate attenzione che non sia troppo caldo, una volta pronto cospargervi sopra della maionese o panna acida a piacimento. 1Kg di lonza di maiale 100gr di prosciutto crudo tagliato sottile 200gr panna 3 uova q.b. farina q.b. pangrattato maionese o panna acida (se desiderato).

Il cavolo nero e carne affumicata per una zuppa saporita.

Nelle zone centrali, quelle vicine a Cetinje e Podgorica, una particolare specialità è il brodo con cavolo nero (il raštan) cotto con la carne del montone essiccata e affumicata (kaštradina) con l'aggiunta di patate e erbe aromatiche, tra cui spiaccano i semi di finocchio.È un piatto particolarmente popolare in inverno, perché solo dopo i primi geli le foglie spesse del cavolo diventano più tenere e assumono la croccantezza ideale per preparare zuppe e minestre.In Montenegro la zuppa si prepara con diversi tipi di carne, ma l’la ricetta tradizionale di questo antichissimo piatto prevede la carne di montone, che diventa tenera grazie alla lunga cottura (più di 12 ore).La zuppa va servita bollente, sistemando nel piatto un letto di foglie di cavolo nero e appoggiandovi sopra i pezzi di kaštradina, coprendo infine con il brodo. È uso comune aggiungere un rametto di rosmarino per profumare ancora di più il piatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Frittelle al miele è ricetta tipica del Montenegro, che loro chiamano Priganice. Dolce gustoso che propongono di solito nel periodo delle feste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il burek è pasta fillo ripiena di formaggio, carne, patate o più raramente funghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Zona Lacustre:

lo Skadarsko jezero è una fonte inesauribile di pesce d'ogni specie: trote, anguille, carpe e pesci di mare che raggiungono il lago risalendo il fiume Bojana. Sono numerose le modalità con cui questi animali vengono cucinati: in insalata, affumicati, bolliti, fritti e arrostiti. Inoltre in questa regione si trovano alcuni formaggi molto rinomati, tra cui una specialità sicuramente da provare: il formaggio di capra lavato nella Rakija (grappa tipica). 

Zona costiera:La vicinanza delle montagne, che nel versante orientale scendono sino ad immergersi nel mare e sull'altro versante raggiungono il Lago di Skadar, permette la coltura di patate e cereali in altura. Le verdure, la frutta e le olive vengono invece coltivate lungo la costa. Ogni paese costiero può vantare una o molteplici specialità: Bar è rinomata per le olive, le quali vengono raccolte (a partire da settembre) e filtrate a freddo per mezzo di presse ottenendo l'olio extra-vergine, Grbalj è conosciuto per i suoi pomodori, Ulcinj è famoso per pesche e angurie.I piatti tipici sono essenzialmente a base di pesce, che viene preparato alla griglia, bollito o fritto.

Il pesce grigliato: durante la cottura viene aromatizzato con diverse erbe aromatiche tra le quali rosmarino, timo e unto con una salsa a base di aglio, prezzemolo e olio di oliva.

Zona montana: Questa zona, che comprende le catene montuose di Durmitor, Bjelasica e Sinjajevina, presenta una tradizione culinaria prevalentemente carnivora. Durante l'inverno montone, agnello, maiale e vitello, vengono essiccati secondo tradizione, e dalla carne di maiale si preparano le salsicce. Durante le feste l'agnello viene cotto in un forno chiamato Sač, una sorta di larga campana in metallo, che veniva usata in passato per cuocere il pane e alcuni piatti a base di carne e patate. Il cibo veniva posto nel sač e quest'ultimo veniva ricoperto di brace.Ogni piatto è accompagnato da cavolo, funghi, patate, latte e creme di formaggio.

 

Come arrivare:

Da Milano aeroporto Malpensa a Podgorica aeroporto Golubovci, con cambio a Belgrado, compagnie aeree AirSerbia e MontenegroAirlines viaggiano ogni giorno.

Trasporto marittimo:

Scegliendo il traghetto potrete imbarcarvi con la vostra auto. I porti italiani che effettuano collegamenti con il Montenegro sono Ancona (stagionale - escluso il periodo invernale) e Bari. Il porto di arrivo è Bar.

Trasporto ferroviario:

Non vi sono collegamenti ferroviari diretti internazionali, occorre utilizzare come stazione di coincidenza Belgrado (Serbia), che è collegata direttamente con Zagabria (Croazia), Lubiana (Slovenia), Monaco (Germania), Vienna (Austria), Budapest (Ungheria), Bucarest (Romania), Sofia (Bulgaria) e Istanbul (Turchia).Esistono treni diretti, di giorno e di notte (anche con trasporto auto al seguito) da Bar e Podgorica per Belgrado (Serbia) e Subotica (Serbia, al confine con l'Ungheria).

In macchina:

Per raggiungere il Montenegro in macchina è necessario procedere in direzione Slovenia, poi continuare per la Croazia - Fiume (Rijeka), Zara (Zadar), Spalato (Split), Ragusa (Dubrovnik). Arrivati qui Vi suggeriamo di continuare per la Bosnia - Trebinje, così da evitare l'adriatica, la statale che passa lungo la costa, molto frequentata e dunque meno scorrevole.

Feste e manifestazioni:

1° gennaio: Nuovo anno;6 gennaio: Natale ortodosso;9 gennaio: Capodanno ortodosso;15 febbraio: Festa nazionale della Serbia; 21 aprile: Venerdì Santo;24 aprile: Lunedì di Pasqua ortodosso;27 aprile: Festa Nazionale;2 maggio: Festa del Lavoro;3 maggio: Festa del Lavoromaggio: Giorni dei lillà: festa medievale in onore di Elena d'AngiòFestival internazionale del teatro alternativo a Podgoricagiugno: Festa dei pastori: tornei e giochi di forzaluglio: Festa di Prisolnica: concorsi di flautisti Festival di Kalenic: costumi e artigianato serbiagosto: Festival di Drabacevo: il più grande raduno di Zingarisettembre: Festival di Srbobran: danze e canti folcloristici della Voïvodine;29 novembre: Festa della Repubblica.

 

 

bottom of page